martedì 15 luglio 2014

Key West, il mito dei pirati e i suoi magnifici tramonti



Lasciata Miami iniziamo a percorrere la Overseas Highway, la strada numero “1”, quella che attraversa le numerose isole Keys per ben duecento miglia. Attraversiamo l’isola di Key Largo, Islamorada, Long Key, il Seven Mile Bridge (il ponte lungo 11 chilometri) e Bahia Honda fino ad arrivare a Key West. Attorno a noi il mare assume le più svariate sfumature, azzurre e verdi, dovute al fondale algoso che purtroppo non ci permette di fare il bagno vicino alla costa.

Il caldo afoso e umido ci impedisce di godere della prima passeggiata lungo la vecchia Key West, tra la casa rossa del municipio con la statua di Truman che balla con la moglie lungo la Caroline Street e la zona residenziale costituita da antiche case bianche tipiche degli stati del sud in Front Street. Qui si trova anche la Little White House, la piccola Casa Bianca che ospitò il presidente Truman. Dopo un bagno rigenerante nella piscina dell'hotel torniamo nella cittadina percorrendo la Duval Street con i suoi locali come il Captain Tony’s e lo Sloopy Joe’s (dove si recava sempre Hemingway) oltre alle case colorate in stile caraibico. Pare di tornare indietro nel tempo, quando l'isola era frequentata dai pirati che infestavano il mare dei Caraibi. Alla fine di Duval Street raggiungiamo il famoso Southernmost Point of USA, un colorato pilastro in cemento che indica il punto più a sud degli Stati Uniti, lontano 90 miglia da Cuba. Scrutiamo l'orizzonte, in cerca di quella terra combattuta e affascinante allo stesso tempo, da dove molti cubani fuggivano dal regime e dalla dittatura a nuoto o con piccole imbarcazioni per raggiungere il suolo americano, approdando proprio alle isole Keys. 
Verso sera ci concediamo un tipico “mojito”, il cocktail di Hemingway tanto famoso da queste parti. Quindi andiamo di corsa in Mallory Square, la piazza di Key West affacciata sul mare, dove ogni sera avviene la Sunset Celebration, ovvero l’attesa del tramonto che sfocia in un applauso di tutti i presenti quando il sole cala nelle acque del Golfo del Messico. Il cielo è incredibile, assume sfumature gialle, rosse e viola, i colori del tramonto paiono danzare nel riflesso che creano nel mare. Lo spettacolo è magnifico e davvero appagante. 

Una volta che il sole è tramontato la piazza si accende dei fuochi dei giocolieri che danzano tra torce e fiamme. Cala la notte, cresce la musica dei locali e dei pub dell'isola. Torniamo sulla Duval colorata e illuminata, entriamo in una casa coloniale trasformata in un ristorante americano per una cena a base di cheeseburgher e insalata di pollo. Passeggiamo lungo il porticciolo rischiarato dalla luna, con i numerosi ristoranti affacciati su moli “pirateschi”. Ci imbattiamo in strani personaggi, forse discendenti di ex galeotti o pirati, come il motociclista con la barba folta che ci saluta tenendo un pappagallo sulla testa o i due vecchi hippie del New Jersey con cui discutiamo di tatuaggi e elfi.

Key West è un'isola curiosa, completamente trasformata con l'arrivo dei turisti, ma che non ha perso il suo antico fascino, con taverne un tempo frequentate da corsari e filibustieri, oltre allo spettacolo del sole che tramonta nel mare tingendo il cielo come se fosse un magnifico quadro d'autore.

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