lunedì 20 ottobre 2014

"La guerra dei mondi" e l'incredibile equivoco radiofonico interpretato da Orson Welles


In questo post desidero riportare la sintesi di uno degli equivoci più famosi della storia, la cronaca di Orson Welles di una finta invasione aliena, lo sceneggiato radiofonico ispirato al romanzo "La guerra dei mondi" di H.G. Wells del 1897, che in realtà ha mandato nel panico milioni di americani durante la trasmissione radiofonica Mercury Theatre On the Air del 30 ottobre 1938:

«Signore e signori, vogliate scusarci per l’interruzione del nostro programma di musica da ballo, ma ci è appena pervenuto uno speciale bollettino della Intercontinental Radio News. Alle 7:40, ora centrale, il professor Farrell dell’Osservatorio di Mount Jennings, Chicago, Illinois, ha rilevato diverse esplosioni di gas incandescente che si sono succedute ad intervalli regolari sul pianeta Marte. Le indagini spettroscopiche hanno stabilito che il gas in questione è idrogeno e si sta muovendo verso la Terra ad enorme velocità...»

Dopo questo annuncio iniziale, riprende la musica, che verrà però presto interrotta, varie volte, da altri comunicati, via via più concitati e allarmanti. Per conferire credibilità al misterioso fenomeno, viene inscenata l'intervista ad un astronomo. Lo studio di New York dà quindi lettura di un bollettino speciale secondo cui, alle 20:50 circa, un oggetto fiammeggiante di grandi dimensioni, ritenuto un meteorite, è precipitato in una fattoria nei pressi di Grovers Mill, nel New Jersey:

«Abbiamo subito inviato una speciale unità mobile e il nostro cronista, Carl Phillips, appena giunto sul posto, vi darà una completa descrizione del meteorite di Grovers Mill...»

La narrazione prosegue in forma di testimonianza diretta da parte dell'inviato:

«Il terreno è coperto di frammenti di un albero che l'oggetto ha investito toccando terra. Ciò che posso vedere dell'... oggetto non assomiglia molto a un meteorite, o almeno ai meteoriti che ho visto prima d'ora. Sembra piuttosto un grosso cilindro...»

Diventa quindi evidente che non si tratta di un oggetto naturale, ma di un qualche manufatto. In seguito:

«Un momento! Sta accadendo qualcosa! Signori e signore, è terrificante! L'estremità dell'oggetto comincia a muoversi! La sommità ha cominciato a ruotare come se fosse avvitata! La cosa deve essere vuota all'interno!»

A quel punto si odono delle voci concitate:
"Si muove!" "Guardate, si svita, si svita, dannazione!" "State indietro, là! State indietro! Lo ripeto!" "Può darsi che ci siano degli uomini che vogliono scendere!" "È rovente, sarebbero ridotti in cenere!" "State indietro, laggiù! Tenete indietro quegli idioti!"

E all'improvviso si distingue il rumore di un grosso pezzo di metallo che cade.

Phillips:
« Signore e signori, è la cosa più terribile alla quale abbia mai assistito... Aspettate un momento! Qualcuno sta cercando di affacciarsi alla sommità... Qualcuno... o qualcosa. Nell'oscurità vedo scintillare due dischi luminosi... sono occhi? Potrebbe essere un volto. Potrebbe essere...»

(Urlo di terrore della folla)

La narrazione prosegue con la descrizione delle macchine aliene e del loro terrificante attacco:

« Signore e signori, devo riferirvi qualcosa di molto grave. Sembra incredibile, ma le osservazioni scientifiche e l'evidenza stessa dei fatti inducono a credere che gli strani esseri atterrati stanotte nella fattoria del New Jersey non siano che l'avanguardia di un'armata di invasione proveniente da Marte. La battaglia che ha avuto luogo stanotte a Grovers Mill si è conclusa con una delle piùstrabilianti disfatte subite da un esercito nei tempi moderni...»

La trasmissione poi prosegue seguendo la trama del romanzo di Wells, fino all'epilogo in cui i Marziani vengono inaspettatamente sconfitti. Tuttavia, molto prima che il programma radiofonico fosse concluso, tra gli ascoltatori si scatenò il panico.


Riflessione personale su "La guerra dei mondi".
Dopo aver sia letto il romanzo di Wells che aver visto svariate volte il film diretto da Steven Spielberg, posso solo immaginare che reazione abbia scatenato la diretta radiofonica di Orson Welles. Provate a mettervi nei panni di quegli ignari ascoltatori che non avevano assolutamente idea di cosa la radio stesse trasmettendo.
Provo a immedesimarmi facendo un tuffo nel passato:

"E' sera. Una lunga giornata di lavoro volge al termine. Sono stanco, dopo una cena fugace mi accingo a mettermi a letto. Fuori la strada è buia. Giro la manopola della radio per accenderla e ascoltare il mio canale radiofonico preferito, giusto qualche minuto, prima di addormentarmi. C'è della bella musica, ma improvvisamente la trasmissione viene interrotta. Una voce giovane e decisa narra di qualche strano fatto appena accaduto. Poi la musica riprende. Quindi viene nuovamente interrotta. Non capisco. Di cosa sta parlando? Le parole "avvistamento", "alieni", "invasione", "battaglia" stonano nella silenziosa nottata. Inizialmente sorrido. Poi d'istinto apro la finestra della camera per vedere se davvero sta accadendo qualcosa, ma tutto tace. E' comunque la mia prima vera reazione a ciò che la radio va trasmettendo. La cronaca si fa sempre più concitata. Nella mia mente si accavallano immagini piuttosto irreali, comincio a passeggiare nervosamente da una stanza all'altra. Chiamo mia moglie, senza farmi sentire dai miei figli. Non voglio spaventarli. Alla radio si sentono delle urla, il cronista pare agitato, le sue parole sono impietose, laggiù, da qualche parte si sta svolgendo una battaglia cruenta. Mi sento impotente, ma in ogni caso non saprei cosa fare. Mi vesto e mi precipito in strada. Vorrei gridare, chiedere aiuto. Ma in strada non c'è ancora nessuno. Possibile? Pare un incubo. Quando decido di rincasare vedo un uomo tutto trafelato venirmi incontro, corre, inciampa e infine cade a terra. Mi avvicino per soccorrerlo, ha lo sguardo terrorizzato. In quell'istante sento una donna gridare, se ne sta sull'uscio di casa strappandosi i capelli. Alcuni bambini piangenti le tirano la gonna, un uomo, il marito, inveisce contro alcuni passanti. Ce l'ha con il mondo, con l'umanità, dice che è la fine. In pochi attimi la strada, che fino a qualche istante prima era deserta, va riempiendosi di persone in lacrime, fuori di sé. Da ogni abitazione giunge la voce tuonante di quel cronista che nella sua cruda narrazione degli eventi scuote la tranquillità della cittadina in cui vivo. La notizia che sta succedendo qualcosa di terribile si propaga rapidamente, qualcuno dice che si tratta di uno scherzo, ma la maggior parte delle persone è ormai nel panico. Pensieri assurdi si accavallano nella mia testa. La voce della radio parla proprio di extraterrestri! Possibile? Creature dall'aspetto mostruoso giunte per invaderci e distruggerci. Mi prende lo sconforto, non so che fare. Corro da una casa all'altra, cerco di avere più notizie possibili. Provo a pensare a una via di fuga. Devo recuperare la mia famiglia e fuggire. Ma è tutto così irreale che non riesco davvero a decidere cosa fare. Poi cominciano a circolare voci più insistenti sul fatto che si tratti di un terribile equivoco, se non di uno scherzo. La tensione si scioglie leggermente, ma devo esserne sicuro. Torno a casa, chiudo porte e finestre, mi barrico all'interno con la mia famiglia. Nonostante il finimondo scatenatosi in strada i miei figli non si sono svegliati, ma io mia moglie ci scrutiamo in silenzio. Spengo ogni luce, dalla radio giungono inviti alla calma, pare si tratti davvero di un equivoco dovuto alla incredibile e realistica interpretazione del narratore durante la trasmissione ispirata ad un famoso romanzo di fantascienza. 
Provo a coricarmi, la notte torna silenziosa, ma fatico a prendere sonno. Quando finalmente mi addormento strane figure popolano la mia mente, terribili creature venute dallo spazio turbano i miei sogni. Enormi tripodi avanzano indisturbati nella mia testa, mi sveglio madido di sudore, imprecando contro quel pazzo di un narratore. Il giorno successivo i quotidiani scrivono dell'incredibile show, c'è chi ride e chi piange. Io faccio entrambe le cose."

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